Rabindranath Tagore 

            Nella foresta ,dove ero ospite , 
     fiorì una rosa
          che disse "non ti scordare di me "
         e si piegò al suolo.

  

 Alba, vieni in silenzio,
e porta lontano dal cielo
il velo della notte.
Vita, porta lontano dal cuore
il velo esterno del boccio.
Mente, svegliati,porta lontano
il pesante ostacolo dell’inerzia.
Animo, porta lontano
il velo dell’illusione,
dalla pallida intelligenza.

Finisci allora questa ultima canzone
e separiamoci.
Scorda questa notte
ora che la notte e' finita.
Chi cerco di serrare tra le braccia ?
I sogni non si possono fare prigionieri.
Con mani avide stringo al mio cuore il vuoto,
ed esso mi ferisce il petto.

 

Che io abbia un segreto,
come la pioggia non sparsa
in una nuvola d'estate,
un segreto avvolto di silenzio,
col quale poter perdere tempo...
Che io abbia qualcuno
a cui mormorareparole d'amore,
là dove le onde oziose
si distendono sotto gli alberi insonnoliti.
Quest'ora sembra attendere un evento,
voi mi chiedete la causa delle mie lacrime.
Non posso dirvelo:
è il segreto non ancora rilevato.

Il vento strappa il fiore:
è un cogliere invano,
getta distrattamente nella polvere
la bellezza del fiore.
Ma il tesoro disprezzato
è ornamento per i capelli
di chi intreccerà una corona
con i fiori caduti.
Non domandarmi
a chi ho donato i miei canti:
é nella polvere della strada
colui che darà loro l’amore dovuto.

  In folla le nubi,
cariche di nero azzurro,
fanno tremare le membra,
spezzano l’anima.
Il vento in folle danza
é diventato mio compagno;
scende con gran chiasso,
non vuole tacere. 

  

Venite, o nubi, piene d’acqua
e cariche di pioggia,
portate il vostro cupo amore sulla terra.
Venite a baciare le cime dei monti,
a coprire d’ombre i giardini.
Con grande frastuono
venite a coprire il cielo.
Geme la foresta e trema il fiore,
cariche di pianto traboccano le sponde del fiume.
Venite a riempire il cuore,
venite a spegnere la sete,
venite a rassenerare le pupille,
venite a placare l’animo.     

Ogni alba porta un nuovo giorno,
lavando con la luce della speranza
Le macchie e la polvere dello spirito
vuoto di ogni giorno passato.
Vuoi celare te stesso!
Il cuore non ubbidisce,
diffonde luce dagli occhi.
Nella vita non c’è speranza
di evitare il dolore:
che tu possa trovare nell'animo
la forza per sopportarlo.
Cieco, non sai che l'andare e il venire
camminano sulla stessa strada?
Se sbarri la strada all'andata
perdi la speranza del ritorno.

 

      Oggi sono castelli, domani li dimentico.
La polvere cancella i giochi di polvere.

La scintilla ricevette sulle ali
il battito di un momento.
E' sua gioia spegnersi in volo.


Il loto fiorisce in acque profonde:
chi può coglierlo?
Sotto i piedi l'umile erba
è sempre al nostro servizio.
Il fiore non valuta la sua bellezza:
Generosamente ha ricevuto
e generosamente dona.

Uccello,
perché hai lasciato
la tua casa
su questa sponda,
e sei passato
dall'altra parte,
sperando di trovare
un nido migliore?
Per lodare un uomo
non tradire la verità.
Il giorno del tuo compleanno
cerca di trovare
dentro il vecchio il nuovo.
Ti offro canti,o amante!
Se ti annoiano
cancella il mio nome

 
 
Rabindranath Tagore
 
Scrittore indiano di lingua bengali, insignito del premio Nobel nel 1913, è conosciuto soprattutto per l'opera poetica, ma fu anche attivo animatore culturale: nel 1901 fondò nel Bengala una scuola che sarebbe in seguito divenuta un'importante università.

 premio Nobel per la Letteratura nel 1913,
nasce a Calcutta nel 1861, nella residenza fastosa ma ormai decaduta
di una famiglia dell'alta aristocrazia e di illustri tradizioni
religiose e culturali.
Tagore é stato poeta, drammaturgo, musicista, pittore e pensatore.
Autore di un'opera immensa che seppe lasciare una traccia profonda
nella vita civile dell'India moderna e contribuì largamente alla
diffusione della cultura indiana nel mondo occidentale
.