La Storia

Nel mondo dei giocattoli, nessun animale si è mai guadagnato una posizione così in vista come l'orsacchiotto.
E' lui il pupazzo del cuore, quello che non si butta mai. Ci sono persone che conservano il loro orso per tutta la vita. Il giocattolo diventa parte integrante della famiglia, fa la stessa vita del proprietario: mangia, dorme e va in vacanza con lui.

 

 

 

All'orsetto sono state dedicate favole in cui è rappresentato come simbolo di virtù. Dal celeberrimo Winnie-the-Pooh a Paddington e l'orsetto è sempre il più onesto, coraggioso, leale e gentile. Gli anglosassoni l'hanno chiamato Teddy Bear.
Il nome viene da Theodore Roosvelt: si racconta che il presidente americano, esperto cacciatore, nel 1902 risparmiò la vita ad un giovane orso durante una battuta di caccia.

L'episodio ebbe grande risalto sui giornali dell'epoca e Morris Michtom, un emigrato russo, mise nella vetrina del suo negozio di New York un orso costruito da sua moglie Rose, che chiamò Teddy. Fu un successo immediato, tanto che i venditori di Butler Brothrers comprarono l'intero stock ed aiutarono l'intraprendente Michtom a creare la Ideal Novelty and Toy Company che è considerata la prima fabbrica americana di teddy bear.

 

Da allora, altre industrie di giocattoli decisero di chiamare così i loro pupazzi di pezza. Margarete Steiff, la titolare di un impresa tedesca che fin dal 1890 produceva vestiti e giocattoli di feltro credette in questa "bambola-orso" e nel 1903 ne sviluppò la produzione. La Germania, infatti, nei primi anni del '900 diventò il leader per la fabbricazione di giocattoli morbidi. Per questi giocattoli veniva usato il "plush" in mohair, un nuovo tessuto che sembrava pelo vero.
Nel 1908 la J.K.Farnell & Co produsse il primo teddy inglese. Per incrementare la competizione tra i vari fabbricanti di orsi vennero prodotti delle varianti: orsi musicali, mezzi orsi e mezze bambole ed orsi meccanici.

Fin dal 1909 vennero anche creati interi guardaroba per orsi. Nel 1936 venne creato in America il personaggio di Paddington Bear poi ripreso dalla televisione e dal cinema anche come prodotto da merchandising nel 1970-80.
Nel periodo della seconda guerra mondiale la costruzione di giocattoli fu razionata perchè i materiali con cui i teddy venivano costruiti servivano a scopi bellici. Molti bambini che soffrirono il trauma della evacuazione dalle loro case furono confortati solo dalla compagnia dei loro orsacchiotti. Si raccontano molte storie a riguardo: in Austria il prezioso teddy bear di un bambino fu scambiato con del cibo e si racconta che in Croazia, una madre nascose i suoi gioielli nella pancina dell'orso della figlia.
Dopo la guerra si cominciò ad utilizzare le fibre sintetiche e la plastica nella costruzione degli orsacchiotti. Negli anni 70-80 anche la loro produzione viene spostata in paesi come la Corea, Cina, Taiwan e Filippine dove la manodopera aveva un costo inferiore.

Con l'avvento del microchip, nascono orsi che muovono il muso mentre raccontano una storia registrata oppure si muovono con movimenti autonomi. Dal 1974 negli Stati Uniti ed in genere in tutto il mondo, nascono i primi artisti che riproducono orsi come pezzi unici. Essi si riuniscono periodicamente in convention ed hanno giornali che pubblicano le loro creazioni.
Naturalmente sono oggetti di grande valore e costruiti in edizioni limitate. Al giorno d'oggi orsacchiotti storici ,vecchi di parecchi anni, sono venduti alle più importanti aste internazionali, da Christie's a Sotheby's, a prezzi esorbitanti, come se fossero quadri di importanti pittori.