Il mondo è ferito... stanco... deluso... solo...

l'animo dell'uomo è smarrito... insoddisfatto... triste... perché?

la ragione è una ed una soltanto... disarmante nella sua semplicità e verità: il mondo... l'essere umano... soffre una mancanza... qualche cosa che sembra aver dimenticato... la cosa più grande del mondo...

 

vogliamo vivere eternamente per la stessa ragione per cui vogliamo vivere domani... perché vuoi vivere anche domani? Perché qualcuno ti ama... perché c'è qualcuno che vuoi vedere anche domani ed amare a tua volta... nessun altra ragione spiega il nostro desiderio di vivere se non quello di amare ed essere amati: vivere è amare...

un viaggio nell'amore vero...? nell'amicizia...? attraverso l'esperienza... la nostra esperienza di vita... maturata a contatto con il cuore di persone diverse ma tutte animate dalla stessa fiamma... come noi... come te... come me...

sono tracce di un cammino che ciascuno può compiere in se stesso e nel mondo che lo circonda... tracce che profumano d'infinito... che ci portano al cuore dell'uomo...

Con amore e tenerezza...

a tutti voi

la fata blu

Tra i valori in cui credo fortemente vi è certamente,

e con un posto di primo piano,

l'Amicizia.

L'Amicizia sta all'Amore come le radici all'albero

L'albero.. che porta frutto

avvolte vi sentite soli... lo so...

ma...

L'uomo moderno sostanzialmente è solo. E' come una linea telefonica sovraccarica di chiamate, tale per cui i nostri contatti umani corrono il rischio di essere superficiali e transitori.

Ci sono molte persone disingannate; persone che hanno cercato l'amicizia, che hanno vissuto relazioni gioiose ma poi, per motivi perlopiù di interesse, questa amicizia si è spezzata.

Saint Exupéry scrisse: "Gli uomini comprano cose fatte da mercanti. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno amici".

La solitudine spesso si ritiene sia una colpa di altri, da attribuire agli altri e per la quale non si abbia nessuna responsabilità. Non dire: "Non esistono amici, non ci si può fidare di nessuno!". Chiediti piuttosto: "Che cosa faccio per avere degli amici?". La maggior parte delle persone aspetta l'amicizia. Invece bisogna cominciare ad offrirla noi per primi. Se tutti aspettiamo che siano gli altri ad invitarmi a ballare, a partecipare ad una festa, se tutti aspettiamo che sia l'altro ad aprirci il suo cuore o a porgerci per primo la mano, non potremo mai far nascere l'amicizia. Quelli che non riescono ad avere amici debbono preoccuparsi. E cambiare.

Molte volte la causa della solitudine è in noi stessi, nel nostro egoismo per cui ci illudiamo di volere l'amico e compiamo gesti in tal senso, ma in realtà cerchiamo unicamente il possesso dell'altro, o la sua incondizionata approvazione.

L'amicizia, in realtà, è un lento avvicinamento reciproco. Nell'amicizia non c'è posto per il colpo di fulmine. Se desideri allora uscir fuori dalla solitudine, procedi per piccoli passi, perché l'amicizia è una relazione lenta che bisogna coltivare laboriosamente e con cura; è una relazione che conoscerà delle difficoltà e dei periodi di crisi. Ma proprio queste difficoltà, se superate insieme, saranno il sole e l'acqua che faranno crescere e fiorire l'amicizia.

Non ti scoraggiare dunque di fronte ad esse, pensando con tristezza di essere destinato alla solitudine, a stare solo. Non esiste alcun destino, ma ciascuno ha la propria piena libertà di vivere con coraggio la vita che gli è stata donata. Ciascuno può e deve cercare intorno a sé l'amico da ascoltare e da cui essere ascoltati. Né ti deve spaventare il fatto che non ci siano amici perfetti o che tu non sia perfetto agli occhi degli altri. Non si deve voler bene ad un amico perché è perfetto, ma amarlo perché lo diventi. Dobbiamo reciprocamente formarci come persone e come amici.

Ancora una volta ti dico non ti spaventare delle difficoltà e non rinunciare scegliendo la solitudine. Se non riesci a costruire un palazzo, non devi rinunciare ad un'umile capanna. Anche se ti senti incapace di un'amicizia matura a motivo delle difficoltà ad aprirti, a fidarti degli altri, non per questo devi rinunciare a cercarla. Cerca l'amicizia qui ed adesso e scoprirai, come dice un proverbio indiano, che c'è sempre il sole al di là delle nuvole. E ricorda che l'amicizia è come una stalattite: ci vogiono anni e anni perchè si formi, goccia dopo goccia, ma man mano diventa sempre più salda, dura come la roccia

e scusate... ma non mi riesce di essere superficiale...

credo fortemente in ciò che scrivo...

e lo voglio trasmettere...

un abbraccio a tutti...

 

Il dialogo è il principale strumento d'unione. Se c'è vera comunicazione fra le persone, fra gruppi e persino tra le nazioni, non c'è problema che non possa essere risolto.

La tragedia del mondo d'oggi, e talvolta delle nostre stesse vite, è la mancanza di vera comunicazione. La parola chiave è proprio il termine "vera". Il vero dialogo è l'incontro di due anime, ed è sempre fecondo di per sé. Ciò che lo rende ricco è il continuo tentativo di uscire da se stessi e diventare l'altro, considerare un'opinione a cui potrei oppormi, dall'angolazione di chi la propone. Essere ansiosi di vedere come stanno le cose per l'altro, come un'opinione che io rifiuto abbia un senso per una persona che rispetto è vero dialogo.

E' necessario non avere paura di essere convinto dall'altra persona, di dover cambiare opinione, non ascolto soltanto per educazione o, peggio, preparando le mie argomentazioni mentre lui parla, in modo da controbattere appena ha terminato. Mi limito ad ascoltare accogliendo tutto, lasciando che le idee nuove mi colpiscano, permettendo ad un altro di rivelarsi a me.

Il dialogo è il respiro della vita in comune e deve poter continuare se vogliamo restare uniti. Esso non è fatto per renderci uniformi, ma perché accettiamo le differenze. Il dialogo non ci darà una politica comune, ma ci insegnerà a farne meno. Il dialogo è il cibo del pluralismo che è crescita e non male.

Solo attraverso il dialogo vero mi si possono davvero dischiudere le ricchezze interiori dell'altro, esso istruisce, mi fa crescere e maturare, fa di me una persona migliore perché mi rende attento, sensibile, libero di condividere con gli altri ed umile nel chiedere, pronto ad imparare e fiducioso nell'aprirmi all'altro. Non c'è da meravigliarsi dunque che gli ostacoli siano molti. La mancanza di tempo, la fretta, la timidezza, la pigrizia, la comoda superficialità dei nostri discorsi. E poi, la paura. La paura di aprirsi, di prendere sul serio gli altri, che tutti abbiano qualche cosa da insegnarmi, che le mie convinzioni ed il mio mondo vadano in crisi ed in pezzi perché non così salde e vere. La paura di dover cambiare, me stesso ed il mio comportamento. E' una sfida che però è necessario fare se davvero si vuole amare, se davvero si desidera avere degli amici veri, se davvero si desidera vivere e non semplicemente esistere.

Se solo impiegassimo a parlare direttamente con gli altri lo stesso tempo ed energie che dedichiamo a parlare di loro, il dialogo fiorirebbe in mezzo a noi e le nostre relazioni con gli altri sarebbero più facili e più ricche.

 

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