Il  Lungo  Viaggio  Dei  Re  Magi 

 

 

Attorno alle figure dei Re Magi, sin dai tempi più lontani, si sono diffuse storie e leggende che, ancora oggi, continuano ad affascinare. Questi re stranieri che venivano dal lontano Oriente, colpiscono l'immaginazione dei bambini che, impazienti, attendono il giorno dell'Epifania per collocare finalmente le statuine dei tre saggi nel presepe. Arrivano con animali sconosciuti, indossano abiti di foggia inconsueta, portano doni misteriosi, hanno la pelle scura. Non conosciamo con precisione la loro storia eppure sono presenze familiari e rassicuranti che ci riportano all'infanzia.

Nella scena del Presepe, i Magi sono immobili davanti alla Madonna ed al Bambino, in atto di adorazione. Sono finalmente arrivati alla meta ma il loro viaggio è stato lungo.

La tradizione cristiana parla di tre Re venuti dall'oriente

Caspar, Balthasar, Melchior, descritti fisicamente in questo modo:

 Melchiorre

"un vecchio dai capelli bianchi, con una folta barba e lunghe chiome ricciute",

Gasparre

" un giovane imberbe"

 Baldassarre

"di carnagione olivastra e con una lunghissima barba".

I Magi partirono dalla loro terra in gran fretta quando, in cima al Monte Vittoria apparve loro una stella in forma di bimbo bellissimo con una croce sul capo. Ciò poté avvenire poiché ogni anno, dodici uomini salivano sul Monte Vittoria e vi restavano in abluzioni e preghiera in attesa dell'apparizione della stella annunciata dal profeta Balaam.

Partirono con i dromedari, animali velocissimi che in un giorno percorrevano quanto un cavallo in tre. Arrivarono dall'Oriente a Gerusalemme in tredici giorni. Qui chiesero ai Giudei il luogo della nascita di Gesù poiché secondo la profezia

 "essi conoscevano il tempo ma non il luogo". 

Finalmente giunti a Betlemme offrirono al Salvatore oro , incenso e mirra, doni che Persiani e Caldei usavano portare ad un re

e simboli di maestà divina, regale potestà ed umana mortalità.

Avvertiti in sogno di non far ritorno da Erode, raggiunsero le loro terre d'origine dove, secondo le leggende orientali, riportarono il dono che essi ricevettero dalle mani del Bambino o della Vergine. Una pietra staccata dalla mangiatoia, un pane rotondo, una fascia in cui era stato avvolto il bambino, a seconda delle diverse versioni, tutte accomunate dalla nascita del culto del fuoco. In ciascuno dei tre casi, infatti, dall'oggetto regalato si sprigionò un fuoco sacro, degno di venerazione.

 

 

 

 

 

 

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Pagina creata il 18 Dicembre 2004